NOTIZIE ENEA E CNR
INAUGURATO IN GIAPPONE REATTORE A FUSIONE
E' UN SUCCESSO ANCHE ITALIANO
Nuovo passo avanti nella ricerca sull'energia da fusione nucleare.A Naka, in Giappone, e' stato iaugurato il reattore sperimentale per la fusIT-60SA progettato e sostruito nell'ambito delprogeto Broader Approach , una collaborazione scientifica tra Giappone ed Unione Europea .Si tratta di un traguardo importante per la comunita' scientifica e l'industria che rende piu' vicino l'impegnodell'energia da fusione ,sicura e rispetosadell'ambiente.Questo e' stato possibile grazie anche alla collaborazione e, quindi, al contributo italiano di governo, imprese ,ENEA,Consorzio Rex , e ConsiglioNazionale della ricerca (CNR).
I lavori dell'impianto IT-60SA sono iniziati nel 2007 e sono stai portati avanti nel 2020.Da allora sono stati fatti notevoli miglioramenti tecnici.I primi esprimenti con plasma sono stati avviati alla fine di quest'ann .Il contributo italiano e' stato notevole non solodalpunto divista scientifico, ma anche industriale ed il ministro dell'ambiente e della sicurezza energica e del programma fusione italiano Gilberto pichetto fratin si e'detto oroglioso del contributo che l'italia ha dato a questo successo scientifico ed indutriale.
C'E' UN INTERAZIONE TRA POLVERI
SOTTILI ED IL VIRUS COVID
Lo ha accertato un studio ENEA-Università di Roma Torvergata pubblicato sulla rivista Science of The Total Environment e condotto nell'ambito del progetto Pulvirus. Caterina arcongeli,Barbara Benassi, Massimo Santoro e Milana Stracquadanio dellaboratorio Salute ed Ambiente dell'Enea ed Alice Romeo, Federico Iacovelli e Mattia Falconi del Dipartimento Biologia dell'universita' di Roma Tor Vergata sono i coautori della ricerca che e'partita dalla verifica e dimostrazione della presenza delgenoma del virus responsabile del Covid-19 su almeno il 50% dei campioni di filtri per il PM2.5 raccoolti nella citta' di Bologna nell'inverno del l921 .I successivi approfondimenti hanno portato alla conferma- come ha detto la ricercatrice Caterina Arcangeli_ di quanto la comunita' scientifica aveva ipotizzato relativamente alla fase iniziale della pandemia e cioè che "la Lombardia e in generale tutta l'area della Pianura Padana erano state colpite piu' duramente dall'infezione virale rispetto alle altre aree del Paese" Si tratta di una parte d'Italia tra le piu' inquinate ; da qui l'ipotesi di "un ruolo del particolato atmosferito nella diffusione del virus". Le simulazioni compiute al computer ricerca possono ora anche rappresentare "uno strumento utile - nota ancora l'Arcangeli - per valutare rapidamente l'eventuale interazione delle polveri sottili con virus, batteri o altri bersagli cellulari rilevanti e per contrastare o controllare la diffusione di future malattie trasmesse per via are in regioni altamente inquinate e fornire informazioni utili per elaborare piani di controllo dell'inquinamento dell'aria."
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