LE ELEZIONI RECENTI E DEL PROSSIMO ANNO STANNO GIA' INCIDENDO (E' ANCHE CON I SONDAGGI) NEGLI ASSETTI POLITICI DEI PAESI OCCIDENTALI E CON I VOTI VERI DEL PROSSIMO ANNO NELLE PRESIDENZIALI USA E NELL'"EUROPEE" ( SI VOTERA' NEI 27 PAESI DELL'UE ) SONO DA PREVEDERE CAMBIAMENTI CLAMORSI E TALI DA MODIFICARE , FORSE IN MEGLIO, LA GEOPOLITICA E LA GECONOMIA MONDIALE CHE ANCORA DEVONO ESSERE PIU' CHIARAMENTE DEFINITA CONSIDERATI I TROPPI PAESI CON I PIEDI IN DUE STAFFE PER PRIVILEGIARE LE CONVENIENZE E LE GUERRE PURTROPPO IN CORSO CON, SPESSO, IL LORO CARICO NON SOLO DI STRAGI E TRAGEDIE, MA ANCHE DI AMBIGUITA' SUGLI STESSI REALI SCHIERAMENTI .
E'il nostro mondo in grande fermento per le ricorrenti novita',sia catastrofiche,sia, per fortuna,anche positive,sulla strada verso assetti piu' chiari , quindi meglio definiti , della geopolitica e della geoeconomia che ci accompagna. Non v'è dubbio che sia tornato d'attualita' Ulrich Beck, autore del famoso libro nel quale descriveva" La società globale del rischio" che molti nostri contemoranei ritenevano, erroneamente, felicemente superata.Nel contempo,tuttavia, il progresso tecnologico, con le continue scoperte scientifiche talvolta dai , connotati quasi fantastici(pensiamo all'intelligenza artificiale ed alle sue molteplici applicazioni) offrono soluzioni anche per problemi complessi e rilanciano la positività del dialogo, del confronto e della solidale collaborazione. In sostanza, il futuro potrebbe essere migliore ,aprendo la strada ad un nuovo umanesimo indicato nelle sue encicliche da Papa Francesco e tale da preservare , innanzitutto, quel patrimonio naturalistico che il Padre-eterno ci ha dato e che noi abbiamo devastato con conseguenze spesso catastrofiche.obbiamo, per questo, avere il coraggio della speranza pur nella realta' che stiamo vivendo e che è condizionata anche da quella perenne campagna elettorale che la politica troppo spesso ci regala e che non sempre consideriamo nei suoi veri aspetti. Da qui l'esigenza di una informazione che alla completezza unisca la correttezza e valorizzi la liberta' d'espressione che è alla base di una democrazia che va continuamente rinnovata .Vediamo, quidi, in sintesi alcune situazioni che comportano una serena riflessione per meglio comprendere quelche sta accadendo.
Due eventi, in particolare, assumono in questo contesto le elezioni europee e quelle presidenziali americane del prossimo anno : nell'UE dal 6 al 9 giugno( a seconda dei 27 Paesi); negli States il 5 novembre ( e' la 60ima elezione).Di fatto si rinnoveranno i vertici dell'Occidente e ,di coseguenza, avranno grandissima influenza sui rapporti internazionali e sul prevalere o no della pace rispetto alle guerre che, comuque, sara' difficile eliminare del tutto soprattutto a livello locale.Noi europei siamo chiamati ad una sfida decisiva sia per l'esigenza di ridisegnare le istituzioni comuni,adeguadole e modernizzandole;sia per recuperare un ruolo importante nella geopolitica e nella geoeconomia mondiali, nelle quali troppo spessoci troviamo ad avere un'influenza marginale. Si dovra', per questo, costruire una vera unita' che si avvicini molto agli Stati Uniti d'Europa come volevano i nostri Padri fondatori che oggi sarebbero ancora piu' vasti dello sperato perche' tante sono le richieste di adesione,mentre anche nel Regno Unito, che ttraversa una grave crisi economica da quando sono usciti dall'UE,sta riformandosi una maggioranza che chiede un nuovo referendum per tornare alla casa madre. Quelle di giugno sono,quindi, elezioni che decidono il futuro di noi europei ache sotto il profilo della sicurezza del detto degli antichi romani " se vuoi la pace prepara la guerra", nel senso chese sei forte, se hai le difese militari eccellenze distogli gli altri dal farti la guerra e lo conferma il pre-accodo che l'allora leader dell'UE, l'italiano Romano Prodi, fece con la Russia , in un incontro ufficiale a Mosca con Putin disposto ,allora,adirittura ad almeno allearsi con l'UE. Prevalse l'ostilita' dei Paes del Nord europa nei confronti della Russia e l'intesa,poi, salto', ma se si fosse fatto il trattato di amicizia non avremmo avuto la guerra in Ucraina e regalato Mosca ad una Cina che era allora in fase di netta ostilita nei confronti della Russia addirittura con scontri militari ai confini dell'Ussuri.Ne' numerose ed importanti imprese europee , comprese quelle italiane , avebbero violato le sanzioni nei confronti di Mosca rimanendo tranquillamente ad operare e fare business in Russia ed i vertici Nato e UE sopportassero che un Paese membro come l'Ungheria ricevesse petrolio ed energia dai russi che le stanno costruedo persino una centrale ad uranio pulito e il presidente ungherese Orban andasse a Pechino incontrando e ringraziando Putin che - va ricordato - ando' mesi addietro a Teheran per incontrare Komeini accompagnato dal presidente della Turchia Erdogan che fa parte della Nato e non applica nemmeno le sanzioni a Mosca.Mi fermo qui, ma potrei fare numerosi esempi tipo quello del presidente Bidenchenon ha applicato i provvedimenti di sanzione nei confronti di uno dei piu'potenti oligarghi russi proprietario di mezza Siberi ricca di una materia prima indispensabile all'industria automobilistica americana.Un'UE forte anche militarmente forse avrebbe fatto sentirela sua voce anche nei confronti dell'alleato americano che deve considerare gli interessi dei suoi produttori armi e dei suoi petrolieri che hanno portato a casa miliardi e miliardi di extra-profitti ( insieme alle case farmaceutiche) come aveva detto lo stesso Biden minacciando di tassarli. Mi pare evidente da tutto questo l'importanza delle prossime elezioni europee che vede divisi anche i partiti di governo come quelli dell'opposizione .Secondo i sondaggi e le alleaze esistenti, si starebbe andandoverso la confermadell'attualemggioranza dell'auroparlamento : PPE (maggioritario), socialisti, liberaldemocratici (macroniani) e sa ed alcuni governatori ra' a Bruxelles che puntano alcuni big politici di casa nostra ad iniziare da Matteo Renzi.
Naturalmente nell'immediato le presidenziali americane di qualche mese dopo assumono maggior importanza .Se i democratici continuassero a sostenere Joe Biden, autoricandidatosi ed in caduta libera nel sondaggi, con Trump( in grande vantaggio in cinque dei sei stati chiave incerti con Biden che perde anche nella sua Pensylvania e vince nel Wisconsin per solo il 2% al punto che gia' c'e' che lo invita a ritirarsi, ma non c'è un candidato di ricambio forte.Tutto questo, comunque, con l'incognita dei 91 capi d'accusa in 4 processi dell'ex-presidente Di certo, ad oggi, i democratici sarebbero costretti a far quadrato su Biden se confermasse la sua candidatura e non e' certo che Trump riesca ad evitare una condanna che gli impedisca di scendere in campo per riprendere , ad esempio, il dialogo con Mosca specialente dopo l'apertura di Putin, con il quale non aveva mai rotto, a riprendere i contatti con gli Stati Uniti. Tutto, insomma, e'in movimento e la prima novita' potrebbe venire ,prima delle due big-elezioni, proprio dall'Ucraina dove lo scontro tra il vertice politico e quello militare e' al calor bianco con Zelensky che rischia di piu' , defenestrazione compresa anche a causa del suo"non si tratta" e dell'incapacita' di combattere una corruzione dilagante che non di rado si appropria persino degli aiuti occidentali in dollari , euro ed armi.
Commenti
Posta un commento