E' TREGUA ARMATA NEL PD E LA SCHLEIN NON METTE AI VOTI LA SUA RELAZIONE ALLA DIREZIONE PERCHE' SAREBBE STATA EVIDENTE LA DIVISIONE INTERNA : DI FATTO ,ORMAI, DUE PARTITI
di Sergio Bindi
La Schlein ha sfidato l'opposizione interna nella sua relazione in Direzione ed è stata costretta alla marcia indietro, non mettendo ai voti il suo documento perch' sarebbe stata evidente la divisione interna e l'esistenza, di fatto, di due diversi partiti. Così ha scelto una tregua armata dopochè il leader della corrente riformista, Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, già critico nel primo intervento, le aveva detto: "se il testo è integrale è integrale non lo votiamo .Nessuno ti vuole azzerare, segretaria,ma la parte finale della tua relazione è stata inutilmente polemica. Chi guida deve accettare la dialettica, non è lesa maesta' " Anche il presidente Bonaccini, che riunirà i suoi il 21 e 22 luglio ,era stato critico :Il Pd dev'essre il perno della coalizione ,mai a rimorchiodi altri.Discutiamo di piu' e meglio" ,mentre il suo braccio destro Alessandro Alfieri era andato giu' duro : "basat dualismi renziani-antirenzianiNoi riformisti il PD lo abbiamo fondato,abbiamo sempre lavorato per evitre scissioni.Hic Manebimus ;qui restiamo.Quanto all'"optime" lavoriamo, ma è stato un errore esporre la segretaria alla manifestazione dei 5Stelle:"Così, per la prima volta, è stata ufficialmente evocata la parola scissione che ha girato come un fantasma se anche da sinistra non sono mancate voci critiche come quella di Gianni Cuperlo :"No, a due partiti in un corpo solo.Tusegretaria hai il dovere di unire.Rifiutiamo di pensare che quello dietro a noi sia senza ragioni."
Ovviamente i fedelissimi della Schlein hanno fatto muro con Provenzano che, di fatto, ha ripetuto la sfida della segretaria , imitato dalla coordinatrice della segreteria Marta Bonafoni che ha parlato di "vecchio a nuovo Pd" , sottintendendo chi non si ritrova nel nuovo se ne vada pure.Questo, del resto,era il senso della relazione della segretaria ; questo è il nuovo corso ,la linea è tracciata che non condivide lo dica apertamente Guarini l'ha fatto, Bonaccini a metà,ma anche tanti altri l'hanno fatto con addii clamorosi i piu' recenti quelli della vice-segretaria del Molise, dove domenica si voterà, e il candidato dem alle recenti elezioni regionali del Lazio. Per il momento la segretaria dem ha scelto una tregua armata, limitandosi al voto unanime sui sette punti alla base dell'agenda estiva del partito . Rimane , però, nell'aria la scissione suggerita in un editoriale da Marco Da Milano, conduttore di un'interessante trasmissione su Rai 3 ed ex-direttore de "L'Espresso" : fate due diversi partiti che, poi, si riuniscono nelle elezioni. Potrebbe essere un'idea , ma di non facile applicazione perchè i riformisti, in maggioranza nei gruppi parlamentari , guardano, semmai al centro , non a caso Guerini ha detto nei confronti di Renzi ( del quale è stato ministro) :"non mi sarei alleato con la destra in Molise", dove, tuttavia,il Pd sta insieme al M5S ed all'estrema sinistra ,coinquilini non graditi dagli ex-renziani. Non mi pare, inoltre, senza significato che un big fuoriuscito dai dem proprio per la linea Schlein come l'ex-presidente dei senatori Andrea Marcucci,diventato presidente dei Liberali e Democratici Europei, abbia detto che l'obiettivo è di dare una casa ai riformisti che non si riconoscono piu' nel Pd per rrivare alle prossime europee ad "una lista ampia e condivisa sotto le insegne di Renew Europe guarda caso il secondo nome della renziana Italia Viva.
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