IL PRESIDENTE AMERICANO BIDEN NON HA DATO IL VIA AD UTILIZZARE ORA NEL CONFLITTO UCRAINO GLI F-16 , MA SOLO AD ADDESTRARE I PILOTI UCRAINI .L'HA DOVUTO AMMETTERE ANCHE IL BELLICOSO SEGRETRIO GENERLE DELLA NATO , FELICE DI QUESTO PRIMA PASSAGGIO E,POI, SI DARANNO ANCHE I JET PERCHE'LA GUERRA DURERA'

 di Sergio Bindi 

Il sì del presidente americano Biden è sull'istruire i piloti ucraini sugli F-16, ma gli aerei non devono entrare ora nel conflitto ucraino .L'ha detto ai giornalisti presenti ad Hiroshima  addirittura il  Consigliere per la Sicurezza degli Stati Uniti Jake Sullivan , non un passante  anche se molti quotidiani italiani , non parliamo dei TG Rai , hanno ignorato la notizia. Che, indirettamente ,è stato costretto a confermare  il bellicoso segretario della NATO Soltenberg( a quando l'auspicato cambio  probabilmente con un italiano -Draghi ha già rifiutato -: ha piu' propenso  considerare anche il Mediterraneo..), felice per la svolta bideniana  almeno per l'istruzione dei piloti ucraini sugli F16 , svolta che considera un messaggio a Mosca che "saremo con Kiev  a lungo termine " , consentendo all'Alleanza di "continuare a consegnare altre armi ai combattenti " , ovviamente anche i jet militari al momento opportuno. Biden, per la verità" non ne ha alcun voglia perchè  - come ha detto Sullivan -"non è il momento  dell'utilizzo di questi aerei nel conflitto"-,avendo consegnato agli ucraini "tutto ciò che avevamo detto di consegnare in modo da permettere agli ucraini di fare progressi di battaglia". Poi la chiusura , che non credo sia piaciuta a Zelensky :"ABBIAMO RAGGIUNTO IL MOMENTO DI GUARDARE IN FONDO ALLA STRADA E DIRE COSA L'UCRAINA  AVRA' BISOGNO COME PARTE DI UNA  FORZA FUTURA PER ESSERE IN GRADO DI DIFENDERSI DALL'AGGRESSIONE RUSSA" IN QUEL MOMENTO, QUINDI,  AVRA' ANCHE GLI F16  CHE NOI ITALIANI ABBIAMO DISMESSO MOLTI ANNI ADDIETRO( NE AVEVAMO, PROVVISORIAMENTE, PRESI IN LEASING DALL'US ARM 34 IN ATTESA DEGLI EUROFIGHTER)  E CI ERANO RIMASTI PEZZI DI RICAMBIO CHE INTENDEAMO REGALARE ALL'EGITTO,MA IL PARLAMENTO DISSE NO PER  LA NON COLLABORAZIONE DE IL CAIRO SULL'OMICIDIO DI REGENI. PER QUESTO IL GENERALE  TRICARICO EX-CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'AERONUTICA ED  EX-CONSIGLIERE MILITARE DI TRE PRESIDENTI DEL CONSIGLIO , RITIENE "BIZZARRO" CHE ILNOSTRO PAESE POSSA ISTRUIRE , COME NON HA ESCLUSO LA MELONI AL G7, RICHIAMANDO PERSONALE  GIA' ANDATO IN PENSIONE QUANDO ALTIRI ALLEATI  HANNO ANCORA GLI F16.Comunque questa è un'altra partita  e mi pare ,invece,significativo che Washington abbia detto che ora è il momento "di guadare in fondo alla strada", ossia di  favorire, come chiede da tempo il generale Malley, capo di Stato Maggiore delle forze armate americane,  una trattativa.  Che tra Usa e Russia è , riservatamente, in atto  tramite i vice-capi di stato maggiore dei due Paesi incontratisi piu' volte e, probabilmente, sono subentrati anche big politici  perchè il vero confronto ha  per tema il Donbass   dove,prima della guerra, gli americani potevano liberamente sfruttare, attraverso concessioni ucraina e , forse, anche società miste, gli importanti ed estesi giacimenti di uranio e di  metalli rari, ossia preziose materie prime. Questo è il motivo per il quale, a sorpresa di molti  ,Putin ha subito puntato alla conquista del Donbass, quasi tralasciando la capitale ed i palazzi del potere ucraini. Mi pare, quindi, credibile l'indiscrezione di un Donbass  con una forte autonomia tipo il nostroTrentino Alto Adige  con la garanzia dell'Onu e di un accordo Usa-Russia  che ,indirettamente, comprenda anche un sfruttamento delle preziose risorse dell'area  magari con l'impegno di aiutare la ricostruzione dell'Ucraina . Se son rose fioriranno e , forse, un segnale positivo viene anche dal fatto che Papa Francesco abbia indicato ufficialmente  chi porterà avanti il tentativo di mediazione del Vaticano : il presidente dei Vescovi italiani ,  cardinal  Matteo Zuppi  che gode di unanime stima e che ha iniziato la sua missione sacerdotale come un"prete da strada", ossia  proprio in mezzo alla gente, ben  conoscendone le attese e le speranze.