IL NOSTRO GOVERNO SFIDA L'UE (E LA BCE) CON IL NO AL MES CHE E' ANCHE UN SALVA BANCHE
di Sergio Bindi
Lo sapevamo che nell'UE la Meloni era ormai isolata, ma che addirittura ci attirassimo le ire di tutti i nostri partner in un'assurda sfida con Bruxelles non ce lo aspettavamo. Invece è realtà con il nostro no , in solitaria,a ratificare il Mes che è anche ,grazie al meccanismo "Backstop", una specie di "salva banche" e"salva correntisti" in un'epoca di crisi di istituti come l'americano Svb e lo svizzero Credit Suisse. Il commissario europeo all'economia, l'italiano Gentiloni ( che è stato anche un nostro ex-premier) è stato categorico :"la ratifica non dovrebbe esere in discussione", mentre la presidente della Banca Centrale Europea Lagarde ha sottolineato che il Mes è "importante" .Già nei vertici dei ministri dell'Economia il nostro ministro Giorgetti è stato assediato dai suoi colleghi per sollecitare il sì italiano indispensabile per rendere operativo l'importante meccanismo di stabilità ed è stato costretto a ricordare che il Parlamento di Roma ( governo Meloni)aveva votato il no a tale meccanismo e, quindi, se non si determinava una qualche innovazione al provvedimento non poteva esserci la ratifica. Facile a dirsi, difficile a farlo perchè si sarebbe dovuto ripetere tutta la procedura con una gran perdita di tempo con il rischio, inoltre, che le modifiche italiane non potevano pacere ad altri partner . A questo punto ed in vista del nuovo vertice dei ministri dell'economia dell'Ue (Eurogruppo), in programma lunedì prossimo dalla presidenza dell'irlandese di Pascal Donohe si è fatto sapere a Roma : "L'Italia ci faccia sapere quando intende ratificare il Mes", aggiungendo significativamente , riferendosi al sì che aveva annunciato il governo Draghi :"l'impegno preso dal Paese vale per un governo e per i governi successivi". Giorgetti si è irritato per queste ulteriori pressioni :" certi messaggi creano un clima ostile in vista di lunedì per di piu'senza dichiarazioni ufficiali",inoltre " prima dobbiamo discutere del Patto di Stabilità e di tenere fuori le spese per il Pnnr e l'Ucraina" .Il ministro ha,poi detto che sono i partner a dover rispondere alle richieste italiane anche perchè dopo il voto contrario del Parlamento al Mes non è possibile ripresentare una mozione che non tenga conto di questo voto , ad esempio "cosa accadrebbe se venisse di nuovo bocciato?" , di certo una crisi di governo, un blocco del Mes, in sostanza un grande pasticcio. Il big leghista si rende conto, comunque, che insistere sulle modiche al Mes anche non di grande rilievo è impossibile e nel G7 economico che si svolgerà nel week end in Giappone ad Hiroshima tenterà di convincere i suoi colleghi francese e tedesco ,con i quali ha ottimi rapporti, a trovare con lui un exit strategy tipo parametri economici meno rigidi per l'Italia in modo da avere la garanzia di poter aggiornare il Pnnr con la certezza di poter avere , oltre alla terza rata già politicamente decisa da Bruxelles, anche tutte le altre. Non sarà agevole ottenere questo risultato perchè la Germania vuole regole piu' severe per evitare un debito nazionale eccessivo , ma esiste la possibilità di qualche concessione per consentire a Giorgetti di tornare in Italia , avendo ottenuto qualche fatto concreto e,quindi, lunedì nell'Eurogruppo averne la conferma , per poter poi convincere la Meloni a dire finalmente un sì ad un Mes che protegge anche le nostre banche oltre ad offrire altri consistenti aiuti ad iniziare dalla sanità , prospettiva che era alla base del nuovo piano sanitario nazionale progettato dal governo Draghi e che era stato elogiato dalla Confindustria per le innovazioni che avrebbe realizzato a vantaggio dei cittadini e tali da offrire serenità nei lavoratori per quel che attiene alla sanità pubblica. Forse la Meloni di Palazzo Chigi potrebbe cambiare idea rispetto alla Meloni oppositrice che, sbagliando, diceva, un categorico no al Mes ,imitata dai grillini ..
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