HA AVUTO, ALLA FINE, RAGIONE MATTEO RENZI CHE AVEVA LANCIATO RIPETUTI APPELLI ALL'UNITA' DEL TERZO POLO : I GRUPPI PARLAMENTARI DI ITALIA VIVA ED AZIONE RIMANGONO UNITI E I DUE PARTITI HANNO RIPRESO Il PERCORSO PER UNA LISTA COMUNE ALLE "EUROPEE" DEL PROSSIMO ANNO.
di Sergio Bindi
Carlo Calenda è stato costretto alla resa per non rimanere isolato e Matteo Renzi ha visto accettati i suoi ripetuti appelli a rimanere uniti nel Terso Polo.Senatori(per primi lunedì) e deputati( ieri) di Italia Viva ed Azione hanno votato all'unanimità un documento che conferma l'unità dei gruppi parlamentari e rilancia l'itinerario per una lista comune da pesentare nelle elezioni europee del prossimo anno. L'emorragia di dirigenti azionisti verso i renziani ed il rischio per i calendiani di finire nel gruppo misto del Senato e di continuare a perdere esponenti anche sul territorio ( dopo i clamorosi ad Italia Viva passaggi dei direttivi di Azione romani e riminesi ) ha indotto Calenda a cambiare idea sulla rottura, dopo, oltretutto, ad ammettere che aveva sbagliato a definire un mostro Renzi, ed a ripiegare in una una specie di tregua, a mio parere armata, ma sempre tale da far decantare la situazione e di consentire una ricucitura, imposta dalla realtà e dalla possibilità di trovare altri alleati . Va, ad esempio, ricordato che la Moratti , alla guida di un gruppo di liste civiche, aveva di recente incontrato Matteo Renzi , proponendogli un accordo , anche con l'obiettivo di una quasi riedizione della Margherita ( con Francesco Rutelli candidato alle "europee") , a patto che il Terzo Polo rimanesse unito, quindi anche con Calenda e l'ex-premier aveva accettato . In sostanza , si creerebbe un ampio centro riformista che potrebbe attrarre anche attuali esponenti sia del centrodestra , sia di quella parte del Pd sempre piu'distante dalla segretaria Schlein. Sarebbe un'indubbia novità nel panorama politico italiano , di fatto un ritorno al "draghismo "che poggiava sulla lezione storica di Alcide De Gasperi e di Adriano Olivetti, cattolici e laici insieme per il bene del Paese. E', certamente, un traguardo ambizioso anche perchè potrebbe riavvicinare alla politica anche molti cittadini-astensionisti ed impone l'abbandono agli egocentrismi che già avevano diviso il neonato Terzo Polo. Questo è l'altra condizione posta dalla Moratti , accettata da Renzi e, dopo la lezione che ha avuto, probabilmente non respinta da Calenda. Non sarà un equilibrio facile, ma la storia della Dc italiana dimostra che anche personalità molto forti e con aspirazioni verso Palazzo Chigi o ,comunque,di potere possono convivere . Di necessità virtu', direbbero i nostri antichi, e la necessità potrebbe divenire anche abbastanza presto soprattutto se venisse affossata , nel centrodestra, l'attuale proposta di legge sull'autonomia, provocando l'uscita della Lega dal governo e prevalesse,poi, la nostalgia degli Zaia e dei Fedrica per Draghi, ancor oggi in testa, tra i leader, nelle preferenze degli italiani.
Commenti
Posta un commento