DAI SONDGGI AL VOTO VERO : DUE TURNI DI AMMINISTRATIVE ED A FINE MAGGIO REGIONALI IN SICILIA E SARDEGNA .TEST PER IL GOVERNO E LA SCH
di Sergio Bindi
Inizia domenica il tour elettorale che vede ,questo mese, il voto amministrativo in 17 capoluoghi (1 anche capoluogo di regione) ,in molti comuni minori (per un totale di 790) ed a fine mese ( 28-29) le regionali di Sicilia e Sardegna ;il tutto intermezzato da eventuali ballottaggi per i sindaci . Il centrodestra si presenta compatto nei capoluoghi ,salvo a Massa , mentre l'opposizione è frantumata , divisa : alleanza PD-M5S solo in 6 capoluoghi ( Brindisi,Catania, Pisa, Teramo,Siracusa, Latina) ed in 3 PD-Terzo Polo (Ancona,Vicenza,Brescia) , mentre ognuno per conto suo a Sondrio,Treviso,Imperia,Massa,Siena,Terni,,Ragusa e Trapani..La Schlein punta a riconquistare anche le città perse dalla sinistra nel 2018 come Siena, Pisa ,Massa e Catania. Non sarà,comunque,agevole trarre un comune significato politico dai risultati anche per la diversità sia dei sistemi elettorali, col fatto che la maggiorparte dei Comuni è sotto i 25 mila abitanti con il proliferare di liste civiche e non mi pare nemmeno secondario il fatto che si voti ad ondate,iniziando domenica e lunedì prossimo per proseguire la settimana successivo nei Comuni siciliani , nel Trentino Alto Adige e in Val d'Aosta per concludere il 28-29 con le regionali della Sicilia e della Sardegna, test politicamente piu' significativo.Il tutto, come detto, frammentato dagli eventuali ballottaggi.Il dato forse piu'rilevante di questo turno parziale elettorale sarà quello relativo al numero dei votanti : una nuova alta astensione in una consultazione che in gran parte riguarda molto da vicino i cittadini, ossia il loro paesino, la loro cittadina, il loro capoluogo dovrebbe consigliare la partecipazione recandosi alle urne: I precedenti, tuttavia, non inducono a positive aspettative perchè, da qualche tempo la maggioranza dei sindaci eletti è in realtà di netta minoranza proprio per l'astensionismo che conferma il distacco tra l'attuale politica ed i cittadini ( ed un'altra indiretta conferma viene dal sondaggio sui leader con la maggioranza degli italiani che continua ad indicare un non politico : Mario Draghi !) .Non mi pare che la situazione sia migliorata , anzi lo scontro tra e nei partiti s'è fatto piu' duro e scuote anche le alleanze governative, mentre linguaggi sbagliati di pur importanti esponenti allontanano gli elettori invece di riportarli verso le urne. Tipiche, in proposito, le sortite del ministro dell'Agricoltura Lollobrigida, bravo, mi pare, a difendere la nostra agricoltura, ma "una ne fa ed una pensa" , direbbero in Toscana, offrendo all'opposizione il destro di far una eccessiva polemica rilanciata in grande stile da "La Repubblica" per l'incauta battuta del ministro che intende difendere l'etnia italiana , termine inesistente se si intende( come si è difeso l'esponente di FdI e cognato della Meloni) , il significato di etnia indicato dalla prestigiosa Treccani, ossia "in etmologia ed antropologia aggruppamenti umani basati su caratteri culturali e linguistici" . Secondo in Italia un lombardo ed un trentino ( non dico addirittura un altoatesino) hanno gli stessi "caratteri linguistici e culturali" di un sardo, un siciliano, un calabrese, ma anche di un Toscano ? Il ministro Lollobrigida dimentica che siamo ancora l'Italia dei Comuni e la vera unità è ancora da fare , non è lontano, ad esempio, l'epoca dei cartelli su certe case nel Nord "non si affitta a meridionali" e delle zone bergamasche dove si parlava solo il dialetto e non l'italiano( capitò a me in un bar della cittadina, dove era nato Paolo VI il giorno dopo la sua elezione , per chiedere dove abitava il senatore fratello del Papa) o in certe aree siciliane ( arrivato nel Belice subito dopo il devastante terremoto non riuscii' a comprendere il linguaggio di alcuni che mi chiedevano aiuto , essendo il primo giornalista che incontravano e riuscii' a farlo grazie ad un improvvisato "traduttore") . Forse Lollobrigida dovrebbe rileggersi la nostra storia ed avere il coraggio di dire quel che in realtà pensa : prima gli italiani .
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