"NUOVA FUGA DI DOCUMENTI SEGRETI DEL PENTAGONO" TITOLA "LA STAMPA" ED E' REALMENTE UNA BOMBA AD OROLOGERIA
di Sergio Bindi
Credo che l'inizio dell'articolo de "La Stampa" fotografi benissimo una situazione che appare incredibile e genera allarme non solo negli Stati Uniti e mobilita Cia , le intelligence dei vari settori militari delle forza armate americane ,oltre alla FBI alla ricerca delle talpe ,ossia dei responsabili .Ecco l'inizio del quotidiano torinese :"Il giallo del furto di dcumenti segretidel Pentagono si allarga e mettein stato di allerta l'amministrazione americana, dopo la pubblicazione sui social di un altro carteggio questa volta contenente informazioni che vanno oltre la guerra in Ucraina ( i piani della nuova offensiva di Kiev -ndr) e toccano dossier strategici come Cina, Indo-Pacifico, Medio Oriente (in particolare Israele e i capi delMossad) e terrorismo. E a Washington scatta la caccia alla talpa che avrebbe reso possibile la fuga di notizie questa volt di riservatezza maggiore a quelle dei piani di riarmo delle truppe di kiev trapelati nei giorni scors." Una fallaclamoroa, nonostante i sospetti di manipolazioni russe ,che rischia di levare i veli sui piani Usa nel mondo" .Secondo il New York Times, che per primo ha dato le notizie di queste "fughe" , emerge la prova che l'intelligence statunitense spia i suoi alleati. Per la verità questo era il "segreto di pulcinella", ossia era scontato anche perchè le fughe in avanti di qualche alleato,pensate solo alla Turchia che sta nella Nato ,ma non applica le sanzioni alla Russia e tratta anche con l'Iran, obbligano gli States ad una sorta di difesa preliminare: Così, secondo queste "fughe" s'è saputo dei controlli sulla Corea del Sud che avrebbe inviato a Kiev armi letali contro il parere di Washington. E c'è proprio da meravigliarsi se gli americani vogliono sapere cosa sta facendo la Francia il cui presidente va a fare accordi a Pechino, dove ha portato anche 50 imprenditori, e sull'area del ritorno concede due interviste nelle quali sostiene che l'Europa deve smarcarsi dagli Usa nel rapporto con la Cina , provocando la dura reazione dei Verdi tedeschi al potere e del presidente del Partito Popolare Europeo, il bavarese Manfred Weber, costringendo l'Eliseo ad una comunicato che, in realtà precisa a metà e lascia molto in sospeso.Egualmente non suscita sorpresa il controllo sui leader e capi militari ucraini, dei quali gli americani non sempre riescono a comprendere la strategia di combattimento e, forse, anche il rifiuto alla trattativa se i russi non lasciano anche la Crimea, trattativa invocata anche dal generale Malley capo di stato maggiore delle forze armate Usa.. Il guaio è che se tutto questo fosse "solo la punta di un iceberg " .che, come ha detto al NWT ,un esperto militare, le incognitesulla sicurezza dell'Occidente sarebbero molte.
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