LA SCHLEIN APPLAUDITA TRA I SOCIALISTI EUROPEI, MA NEL PD E' MARETTA PER LE NOMINE AD INIZIARE DAI CAPIGRUPPO PARLAMENTARI
di Sergio Bind
Credo che il titolo de"La Stampa " di mercoledì scorso sintetizzi la situazione che si è creata nel Pd : "Tensione sui capigruppo la minoranza Pd insiste :"Elly decida insieme a noi" . E' quello che sta avvenendo con la Schlein che ha proposto al Presidente Bonaccini i nomi di due suoi sostenitori per la guida dei gruppi parlamentari dem, provocando la dura reazione della minoranza che, proprio in quei gruppi, ha grande forza come aveva la maggioranza negli iscritti pre-primarie che avevano prmiato appunt Bonaccini che ha accettato la presidenza del partito all'insegna dell'unità , convincendo anche chi non intendeva collaborare con la segretaria che, di ritorno dagli applausi ricevuti a Bruxelles nel pre-vertice europeo della componente socialista, sitrova ora a dover affrontare una contestazione non di poco conto.Al presidente del parito ha proposto,infatti, di sostituire gli attuali presidenti dei gruppi parlamentari, ambedue sostenitori di Bonaccini alle primarie, con due suoi fedelissini : Francesco Bocciaalla guida dei senatori e Chiara Braga dei deputati. " Così nonesiste - hanno subito obiettato dalla minoranza - allora non c'è più la gestione unitaria.Serve una scelta condivisa altrimenti si va all'assemble di gruppo e ci si conta, ognuno con il proprio candidato." E c'è chi ricorda che l'attule presidente dei deputat dem Debora Serracchiani è "stata eletta così l'ultima volta : c'era anche la candidatura di Marianna Madia" e proprio sulla Serracchiani confermata è il punto fermo della minoranza con Bonaccini , molto irritato per la proposta "prendo tutto io" della segretaria,il quale sta consultando i parlamentari che lo appoggiano molti dei quali insistono : " emmeno Renzi quando vinse con quasi il 70% contro Cuperlo prese tutti e due i capigruppo , anzi lascioì quelli che c'erano Zanda e Speranza Schlein non ha vinto con il 70%..." La segretaria è, ovviamente, preoccupata per la piega che hano preso le nomine ( c'è anche da formare la segreteria) ed ha varato "24 ore di tregua per ripensarci sù" ma al momento insiste sulle sue scelte forte dei sondaggi che danno il Pd in recupero di voti , anche a spese,tuttavia, del possibile alleato M5Stelle che ormai è in aperta competizione con il "nuovo" Pd soprattutto accusato di iperatlantismo per continare ad approvare l'invio di armi all'Ucraina. Non sarà , certamente, facile trovare l quadra come laSchlein ha fatto per la direzione,dove, dimenticando la volontà di mettere all'angolo "cacicchi" e "capibastone" , ha fatto la superequilibrista di accontentare i capi corrente, osia proprioi capibastone .Ora non le è piu' possibile e si trova ad un bivio :o andare avanti per la sua strada sfidando l'oppposizione interna che ha perso nelle primarie, ma è forte tra i parlamentari, o far marcia indietro facendo un nuovo compromesso. La dura critica del "Corriere della Sera" alla Schein per le tre cittadinanze - statunitense, svizzera ed italiana- non la aiuta certamente perhè ha fatto emergere l'evidente paradosso di una espoente politica che potrebbe diventare , in un futuro lontano o prossimo , per un eventuale terremoto politico sempre possibile dalle nostre parti, presidente del Consiglio , trvandosi a poter, contemporaneamente votare per il Presidente degli Stati Uniti..Nè è stato tenero con lei una icona dell'Ulivo e del centrosinistra come Romano Prodi, dicendole , con riferimento al suo accentuato movimentinismo nelle piazze : ""Il rinnovamento del Pd non sia solo in piazza. La politica non si fa solo in piazza,ma con le analisi e lo studio".
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