ECCO PERCHE' GOVERNO,MAGGIORANZA, FRATELLI D'ITALIA E PD ESCONO MALISSIMO DAL "CASO COSPITO" CON I MAFIOSI SE LA RIDONO E GLI ANARCHICI SI SENTONO PIU' FORTI , MA, PER FORTUNA, NON SIAMO AL LIVELLO DELLE "BRIGATE ROSSE" COME HA BEN SPIEGATO CACCIARI SU "IL FATTO QUOTIDIANO"
di Sergio Bindi
Ogni giorno c'è un fatto nuovo sul"caso Cospito" ed a uscirne male sono in molti : governo, maggioranza parlamentare, Fratelli d'Italia soprattutto e pd. Si',anche il Pd che pareva una vittima della situazione per l'attacco del meloniano Donzelli, ma i quattro deputati che erano andati nel super carcere del Sassarese per parlare con l'anarchico non erano, certo, stati irreprensibili perchè avevano accettato - come dopo tutto il putiferio di martedi' scorso in aula a Monteciorio ha detto l'on.Verini, uno dei quattro dem - quanto detto da Caspito :andate prima a parlare con i tre boss suoi vicini di cella ,anch'essi al 41 bis, e protagonisti dei colloqui , nell'ora di aria, con l'anarchico ; colloqui registrati dagli agenti del Dap (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) ed inviati al ministero della Giustizia con la dizione documenti "riservati e non divulgabili" , oltre, con tutta robabilità,ad un resoconto della visita dei quattro deputati dem , dunque anche con i boss mafiosi ed 'endrangheta . Tutto questo ampio materiale perveniva, per primo, al sottosegretario della Giustizia Delmastro, anch'esso big-meloniano e coinquilino di Donzelli ( che è responsabile organzzazione di Fdi e vice-presidente del Copasir, il comitato parlamentare sui servizi segeti) visto che ne convide la cucina della casa comune.Lo stesso Delmasto ha ammesso di aver informato il collega ed amico del materiale che aveva ricevuto, ma non di avergliene dato copie come,invece, secondo "Repubblica" ha fatto perchè nel suo attacco al Pd in generale ed ai quattro dem in particolare ( tra questi addiriura la presidente dei deputati Serracchiani) ha citatao "parole per parole" quando scritto nelle intercettazioni. In sostanza, Donzelli ha visto l'occasione di avere ampio materiale per mettere il Pd all'angolo , dimenticando di far conoscere documenti "riservati e non divulgabili" ed,inoltre, di dare vita ad uno scontro politico a tutto campo che, certo, ha fatto sorridere i mafiosi ed inorgoglito gli anarchici .I quali sono ben diversi dalle Brigate Rosse, comeora si vorrebbe far credere da qualcuno, essendo individualisti e non inquarabili in un organismo unitario come ha ben descritto Massimo Cacciari con il suo articolo odierno sul "Fatto Quotidiano". C'è da aggiungere che il deputato meloniano ha visto anche l'opportunità , considerato che i magistrai sono decisamente contrari , come il governo, di togliere o addolcire il 41 bis anche solo allo stesso digiunatore Cospito cme aveva ,invece, aveva piuì colte chiesto "per rispetto dello stato di diritto " uno dei quattro deputati, ossia l'ex-ministro Orlando imitato dal vice-segretario del Pd Provenzano . Ora spetterà al Giuri' istituito alla Camera( ma si va a rilento nella scelta dei cinque componenti) districare la situazione che per il ministro della Giustizia Nordio ( o meglio : secondo l'inchietsa interna fatta dal suo capo di cabinetto Rizzi ) non ha visto irregolarità( riferimento soprattutto al sottosegretario Delmastro e, quindi, diesa di Donzelli) :la divulgazione doveva sìessere limitata,ma "la natura dei documenti non rivela e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo rientranti nella disciplina degli atti classificati". Ovviamente l'opposizione ha reagito molto negativamente ed il Pd ha chiesto alla Meloni difar dimettere Donzelli e Delmastro e si dovrà attendere cosa deciderà la Procra di Roma che sulla vicenda ha aperto un'inchiesta anche dopo la denuncia presentata dal verde Bonelli contro i due esponenti meloniani.La premier(minacciata di morte insieme al ministrodella difesa, avendo solidrietà unanime) , partita direzione Berlino per l'incontro con il Cancelliere Sholtz, non ha speso una parola sul "caso", limitandosi a dire che Cospito deve rimanere al 41 bis e lo Stato non cederà a terroristi e mafiosi. Rimangono sulla questione le riseve diForza Italia con il vice-presidente della Camera Mulè che in Tv ha criticato Donzelli, mentre "Il Giornale", quotidiano della famiglia Berlusconi, ha significativamente titolato oggi in prima pagina : "Meloni da Sholtz.Ma tace ancora sul caso Delmastro .E vola a Berlino segnata dall'ombra di dubbi e polemiche" Mi smbrano segnali non incoraggianti per la Meloni che, con il varonel Consiglio deiMinistridella rifroma dell'autonomia voluta fortissimamente dalla Lega, ha parato il fronte di Salvini che ha dato solidarietà a Donzelli ma è rimasta scoperta su quello piu' importante, anche per i riflessi nell'Ue , di Silvio Berlusconi che ancora attende una risposta al suo inviodi andarlo a trovare nella sua villa.
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