LA LEGA LANCIA QUASI UN DIKTAT ALLA MELONI CON RICHIESTE PRECISE E METTE SALVINI SOTTO TUTELA(SOPRATTUTTO DEI GOVERNATORI) LA PROSIMA SETTIMANA IL CONFRONTO INTERNO PROSEGUIRA' NEL CONSIGLIO FEDERALE ,MA DAI TERRITORI AUMENTA LA RICHIESTA DI UN CONGRESSO STRAORDINARIO PER UN RITORNO ALLE ORIGINI NORDISTE.
di Sergio Bindi
Se non è un diktat alla Meloni poco ci manca quello del Consiglio Federale della Lega ,protrattosi per quattro ore ,mettendo sotto tutela, soprattutto dei governatori e dei "territori£ Matteo Salvini come indirettamente recita il comunicato finale.Vale la pena di leggerlo per comprendere come il crollo elettorale leghista ( i voti persi sono andati a Fretalli d'Italia) stia provocando uno tsumati dentro il partito leghista con la pressante richiesta di un ritrono alle origini bossiane, ossia al Nord: Già l'inizio del documento ufficiale è estremamente significativo :" LA LEGA POTRA' RECUPERARE IL CONSENSO GRAZIE AI RISULTATI CHE OTTERRA' NEL GOVERNO DI CENTRODSTRA E MATTEO SALVINI AVRA' UN RUOLO FONDAMENTALE, RIPARTENDO ANCHE DALL'ASCOLTO DEL TERRITORIO E DALLA VALORIZZAZIONE DEI TANTI AMMINISTRATORI A PARTIRE DAI GOVERNATORI" Il segretario, dunque, è chiaramente sotto tutela degli Zaia, Fedriga, ecc: e non potrà piu' decidere da solo ,come ha sempre fatto, nella trattative di governo dove per lui si chiede un incarico importante che era stato inizialmente negato dalla leader di Fratelli d'Italia. Di fatto viene candidato Salvini ad essere uno dei due probabili vice-presidenti in modo da lasciar libera la poltrona di segretario leghista: Le richieste ed i quasi-diktat non si fermano qui perchè "TRA LE PRIOTIA' DL PARTITO - dice ancorail comunicato - PROVVEDIMENTI CONTRO IL CARO BOLLETTE ( e qui è sottinteso lo sforamento di bilancio reclamato da tempo da Salvini,mentre la Meloni s'è dichiarata contraria) ,AUTONOMIA REGIONAL E QUOTA 41." La finale, poi, è un vero diktat :"IN PARTICOLARE LA LEGA CHIEDERA' DI INSERIRE IL TEMA DELL'AUTONOMIA NEL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI" e questo proprio quando il coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia onorevole Donzelli ha detto che la priorità èil presidenzialismo. A far comprendere ancorameglio cosa vuole la Lega è stato il capogruppo uscente alla Camera Riccardo Molinari :"IL MIGLIOR MODO PER RILANCIRE LA NOSTRA AZIONE E' CHE I SEGRETARIO ABBIA UN MINISTERO DI PESO: NON E' UN AVVIZO ALLA MELONI E' UN'OVIA RIHIESTA VISTO CHE SIAMO ALLEATI E ABBIAMO VINTO INSIEME LE ELEZIONI:SIAMO IL SECONDO PARTITO DELLA COALIZION E MI SEMBRA NATURALE CHE LA LEGA CHIEDA CHE IL SUO UOMO DI PUNTA FACCIA PRTE DEL GOVERNO:POI SE SARA' VICE-PRESIDENTE LO VEDREMO." Mi pare che alla Meloni sia stato inito proprio un avvis e, sicuramente, ne avranno parlato lei ( che ha visto prima Tajani, candidato alla Difesa o agli Esteri) e Salvini nell'ora di colloquio avuto con una dichiarazione comune alla fine che parla di "grande collaborazion e unità d'intenti" probabilmente anche per cercare di eitare illazioni negative , ma i risultati si vedranno nel Consiglio Federale leghista della prossim settimana,dove proseguirà un confrnto che deve fare i conti con i forti malumori della base e con un Bossi, non rieletto e che, forse, sarà recuperato, che fa trapelare :" il popolo del nord esprime un messaggio chairo e inequivocabile che non puo' non essere ascoltato." Aumentano, infatti, le voci critiche che chiedono un ritorno ale origini ed un congresso straordinrio: L'ex-segretario della Paolo Grimaldi , ad empio, ha iniziato la raccoolta di frme per indire il Congresso lombardo :"Abbiamo perso, è andata male e qualcuno ha sbagliato.Serve un momento di confronto per dare voce a tutti." A sua volta l'ex-ministro Roberto Castelli sìè dichiarato "attapirato",triste e rrabbiato e la Lega attuale è un partito centralista, con line di dstra", ma a suo avviso Salvini puo' stare tranquillo, mentre , ieri, il co-fondatore della Lega Roberto Maroni ha dsetto che occorre il congresso che elegga un nuovo segretarioe non poch, sul teritorio sono dello stesso avviso. Zaia , che non a caso si fatto fotografer accant a Salvini nel Consiglio Federale, sottolinea : le dimissioni del segretario ? "non si è parlato di questa roba" ed il suo collega Fedriga al quesito :di un giornalista "Salvini sì o no" h risposto con un secco sì. Ovvio che in questa fase si tenda a far prevalere , al vertice, il senso di responsabilità anche perchè c'è la delicata partita del governo con i diktat ed i quasi-diktat messi in campo e governatori-territori attendono risposte precise dalla Meloni , non promesse,non rinvii nella convinzione che stare nel nuovo governo senza garanzie immediate di un'accettazione delle richieste-base porterebbe la Lega ad una ulteriore e fose definiva dèbacle.D'accordo il potere,purchè sia effettivo e tale da far recuperare voti, non perderne altri. Alla Meloni dare le non facili risposte giuste,mentre da vari capi di Stato le giungono le congratulazioni per il successo ottenuto e Zelensky ha detto :" congratulazioni alla Meloni, contiamo sull'Italia" , ricevendo immediata riposta " contate su di noi." Saranno, comunque, di grandi tensioni le due settimane, poco piu', che ci separano dalla prima seduta del nuovo Parlamento (al Senato una delusione per Berlusconi : sarà la Segre a presiedere inizialmente) , non mancheranno veleni anche di natura internazionale , indiscrezioni, entusiasmi e docce fredde , auguriamoci di non vedere interventi della magistratura come èaccaduto in passato.Siamo un Paese fondatore dell'Unione Europea e vaccinati da tempo contro le dittature ,il premier uscente è stato insignito del premio "Statista dell'Anno" , il nostro pil è il migliore in Europa ,ma dobbiamo abituarci a non denigrarci ad iniziare dai politici che, per un voto in piu', che poi non viene, vanno in giro per il mondo a parlar male e creare allarmi sugli avversari come ha fatto Enrico Letta andando a Berlino dal canceliere tedesco. Nel centrodestra puo' accadere di tutto, per le profonde divisioni tra i partiti e la clamorosa devastante perdita di voti della Lega pesa come un incognita sul governo che la Meloni sta cercandodi mettere in piedi.Anch'io, come Calenda, credo che questa unione di mero potere, non di reali valori comuni, rischia di non durare a lungo , ma abbiamo tutti il dovere di far prevalere il senso di responsabilità perchè siamo davvero sull'orlo di un baratro nel quale altri ci hanno messo e solo se si ritroverà la pace nel cuore dell'Europa ci sarà salvezza ,Meloni o non Meloni a Palazzo Chigi.
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