LETTA SCONFESSA FRANCESCHINI E LANCIA UNA "LISTA APERTA DEMOCRATICI E PROGRESSISTI ". CHIUSA PER RENZI, MENTRE HA GIA INVITATO SPERANZA, LEADER DELL'ULTRA SINISTRA .TUTTO QUESTO MENTRE FORZA ITALIA SI STA SFALDANDO CON LE DIMISSIONI DI UN ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO ANCHE PRESIDENTE PROVINCIALE FORZISTA DI BRESCIA E CON LA VICE-PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA LETIZIA MORATTI CHE PRENDE LE DISTANZE DA LEGA E FORZA ITALIA, CONTATTANDO SALA ED ALBERTINI PER LA CREAZIONE DI UN CENTRO RIFORMISTA LOMBARDO. MASTELLA,INTANTO, CREA, A SUA VOLTA, "NOI DI CENTRO", FORTE NEL MEZZOGIORNO E DOMANI AVREMO UNA DIREZIONE "CALDA" NEL PD:
di Sergio Bindi
Sono già in svolgimento all'interno dei partiti le battaglie per entrare nelle liste , spesso senza certezze di elezione perchè il taglio dei parlamentari ha anche creato collegi uninominali piu' ampi , mai sperimentati prima e di non facile previsione elettiva per la nuova "territorialità" che non consente candidature di sconosciuti.Tutto,comunque, è incerto considerato che ancora non si sa bene , a poco tempo dalla presentazione delle liste, quali coalizioni ci saranno, quale la loro consistenza , se i veti di oggi (es. no di Calenda a Di Maio, no di Letta a Renzi) rimarrano e con le sinistre (apertamente invitate dal segretario dem ad entrare nel listone "aperto" "Democrazia e progressisti") che, per battere la destra ,chiedono di fare un'alleanza tattica e non politica con i Cinque Stelle di Conte nei confronti dei quali c'è il deciso no della maggioranza dei dem ( correnti Area dem ed ex-renziani). Domani, quindi, sarà una direzione "calda" quella del Pd a meno che Letta nonfaccia un passo indietro , magari anche su cosiglio indiretto del Colle, e non ripieghi su quel "rassemblement " proposto da un Franceschini che è sempre stato in stretto contattopersonale con Mattarella e che non si sarebbe sbilanciato in una proposta ,largamente illustrata e motivata, capace , comunque, di creare , se realizzata, la vittoriadi un"grande centro alleato al Pd, in sostanza un centrosinistra da prima Repubblica: Sarebbe questa un'alleanza che non ha un candidato premier politico - solo il ministro Orlando può pensare di portare Enrico Letta a Palazzo Chigi anche cn i voti grillini ...- e, senza dichiararlo ufficialmente,per rispetto dell'interessato, ma facendolo chiaramente capire, che è sorta per mantenere Mario Draghi premier . L'operazione sarebbe possibile anche perchè Forza Italia si sta sfaldando :è di oggi lanotizia che l'assessore regioale lombardo e presidente provincile forzista di Brescia Alessandro Martinazzoli ha detto addio lsuo partito:"una decisione sofferta, dopo 25 anni dimilitanza, ma so che è una scelta giusta .non riconosco piu' la Forza Itlia che conosco....Io sono un politico-amministrativo di governo:Draghi era la personalità autorevole per guidare l'Italia":Nel contempo la vice-presidente ed assessora della Lombardia Letizia Moratti , dopo aer preso le distanze da Lega e Forza Italia, ha preso contatto con il sindaco di Milano Sala e l'ex-sindaco Albertini perverificare la possibilità di creare un movimento di centro riformista. Qualcosa del nenere sta meditando la ministra del Sud Mara Carfagna che ha preso le distanze da Forza Italia votando la fiducia a Draghi.E nel Mezzogiorno è partita l'iniziatva di Clemente Mastella che ha un buon pachetto di voti e veniva quasi dato berlusconiano ed invece ha creato " Noi centro" che già, secondoun sondaggio , avrebbe il 9% in Campania, un 5% in Puglia, un 4% in Basicilicata ed un 5% in Molise e tra poco ci sebbero i sondaggi per la Calabria, l'Abruzzo, e la Sardegna dove Mastella, piu' volte ministro ed ora sindaco di Benevento, rieletto contro la destra( ma con qualche aiutino forzista) ed il Pd, avrebbe qualche seguito , dove l'aveva con l 'Udeur anche in alcune aree del Nord come il Piemonte, dove ottenne anche un assessore regionale. L'ambizione della iniziativa Masteliana è quella d'essere un contenitore per la creazione di un "grande centro " che si allei al Pd ,addirittura superandolo nelle elezioni del 25 settembre . Obiettivo possibile anche erchè un simile alleanza attrarrebbe anche gran parte di quei moderati che si astengono dal voto e , nel Nord, elettori dei ceti produttivi che si sono sentiti traditi da Salvini e dallo stesso Berlusconi che s'è fatto atttrrare dalla promessa salviniana della presidenza del Senato ( si presentà,per questo, al Senato da dove fu, ingiustamente, cacciato) , tradendo in questo modo anche la sua recente storia di responsabile che fa prevalere l'interesse generale a quello di parte come aveva fatto appoggiando Renzi nel sostegno ad un Draghi premier al posto di Conte-2, portndosi dietro anche Salvini: I prossimi giorni saranno decisivi per fare chiarezza su questo pnorama politico estremamente incerto anche perchè se Letta pone veti a Renzi c'è un Calenda che li pone , in questo cso sbagliando, ad un Di Maio .Chi spera di vedere un Draghi che rimane a Palazzo Chigi non può che seguire l'unità di chi si trova su questa lunghezza d'onda politica, lascando all'estrema sinistra di allearsi con i grillini tornati alle origini nella speranza di ritrovare i tanti assenteisti come hanno dimostrato gli studiosi dei flussi elettorali.E' quello che vuole il resuscitato Grillo che intende giubilare il tentennante Conte per rilanciare l'ex-sindaca di Roma , che nela sua città può contare su unbuon pachetto di voti, sull'ex-sindaca di Torino ed a livello nazionale su Di Battista , rientrato dall'estero e svero custode delgrillismo della prima ora.E' quello che incita a fare il sociologo De Masi,grande amico di Grillo :"Conte faccia come Melenchon in Francia, guardi ai milioni di eclusi, CI SONO 13 MILIONI DI NUOVI E VECCHI POVERI ,E' L'UNICO SETTORE ELLA SOCIETA' SENZA UN PARTITO." Per questo è partita la pressione dell'ex-comico per un ccordo con Unione Popolare di De Magistris e l'ultra-sinistra.Il guio è che Conte non è credibile su questo versante avendo dilapidito i consensi cheaveva,facendo il premier con Salvini e,poi, con Renzi ed il Pd , infine offrendo ministri e voto a Draghi, ossia tutto il contrario di quello atteso da chi aveva votato, a sorpresa, M5S il 2018.Tutto questo con il giallo politico di una elezione politica che si gioca su dati nuovi dopo l'assurdo ed immovitato taglio voluto dai grillini : i collegi uniminali saranno 147 alla Camera ( erano 221), 74 al Senato, quelli plurinominali 245 alla Camera (erano 467 ) e 122 al Senato , quindi i deputati saranno 400 ed erano 630, i senatori sono diventati con i tagli 200 ed erano 315, ossia -230 a Montecitorio e -115 a Palazo Madama, dove il vero rischio che nessuna calizione riesca a prendere la maggioranza e sarà poprio al Senato che punteranno i grillini-estrema sinistra.Tutto, in sostanza, puo' accadere ed indubbiente ci saranno anche clamorose esclusioni .Dobbiamosoloauguarci ch emega una stabile maggioranza.Sul centrodestra i dubbi sono molti per le profonde diversità tra Fratelli d'Italia, la Lega dei governatori e quel che resta di Forza Italia , senza contare lo scontro già in atto per il candidato premier conle pesanti riserve emerse in Italia ed all'Estero sulla Meloni ed i suoi Fratelli d'Italia al punto che è spuntata adiirttura lacandidatura di Tajani , già largamente beneficiato da Berlusconi e dal PPE con la presidenza dell'Europarlamento, un commissario Ue e l'attuale vicepresidenza del Partito Popolare Europe il cui presidnte Weber fa, ovviamente e giustamente dal suo punto di vista pressioni a favore del forzista , ma fra un Fdl che risulti primo partito e Forza Italia dmezzata la Meloni avrebbe buon giuoco: Dall'altra parte, occisa il centrosinistra con un grande centro alleato del Pd il rischio sarebbe diun'armata Brancaleone, tuttavia ben teuta a guinzaglio dal duo Draghi-Mattarella che fin qui hanno gestito la situazione da fini politici ,compresa la trappolaideata per Salvini e Berlusconi ed invano indicata al Cavaliere da Gianni Letta, Confalonieri e Marina Berlusconi .Trappola, tuttavia, che sarà tale se spunterà davvero un forte rassemblement di centro riformista:
Commenti
Posta un commento