I GORVERNISTI DEL M5S ( COMPRESI DUE O TRE MINISTRI) PRONTI AD UNA NUOVA SCISSIONE PER SOSTENERE DRAGHI COSI' IL MOVIMENTO NON ESISTEREBBE PIU' .,MENTRE ANCHE IL VENTO DEL NORD ,ALIMENTATO DA IMPRENDITORI E GOVERNATORI, RAFFORZA SALVINI NEL PATTO CON BERLUSCONI A FAVORE DI UN DRAGHI-BIS SENZA CONTE ORMAI VOTATO A STAR FUORI DAL GOVERNO ,SPERANDO DI RACCOGLIERE,POI, ANTICHI VOTI GRILLINI OGGI CONFLUITI MEGLI ASSENTEISTI DALLE URNE .
di Sergio Bindi
Mercoledi' Mario Draghi potrebbe trovarsi con la scomparsa del M57 perchè i governisti grillini, compresi due o tre ministri, sono pronti a dire addio a Conte e soci con una nuova scissione , dando vita ad un gruppo autonomo a sostegno del premier.Che , rafforzato anche dal coro mondiale che gli chiede di rimanere a Palazzo Chigi , è nelle condizioni di porre le sue condizioni ai partiti che fanno parte di una larga maggioranza epurata dai contiani. L'agenda sociale che ha illustrato a sindacati ed imprenditori è la road map per evitare una recessione inevitabile con le elezioni politiche anticipate ad ottobre e Draghi,nel prendere atto della scomparsa degli stellati e degli appelli , straordinari come numero ed intensità a conferma del grande prestigio del personaggio, può recedere dal suo no. Sarà il suo , come ha detto l'ex-sindaco di Milano , anche un "sacrificio come gli hanno insegnato i gesuiti" ; di certo salverà l'Italia e gli italiani per la seconda volta, dopo il ricorrente acquisto di Bot e Cct quand'era a capo della Banca Centrale Europea. Valutando "l'evoluzione della situazione politica" che "con senso di responsabilità" attendono Berlusconi e Salvini (comunicato congiunto dopo l'icontroin Sardegna) ,aprendo ad un Draghi-bis, purchè senza Conte, come ha ripetuto il coordinatore di Forza Italiana Tajani e come si auguro i big-governatori del centrodestra di governo, valutando,cioè, soprattutto le dichiarazioni dei governisti ormai quasi ex-M5S, mi pare che si possa prevedere una conclusione positiva di questa crisi voluta da Conte e dai suoi due vice.Per carità !, un incidente di percorso potrebbe sempre venire , ma davvero senatori e deputati rischierebbero di trovarsi alle porte folti gruppi di infuriati e disperati italiani con forconi e bastoni . La Meloni, a mio avviso, abbaia al vento gridando "al voto, al voto", anche perchè dovrebbe spiegare ,soprattutto ai suoi elettori, l'enorme differenza che passa dal votare ad ottobre, determinando ,però,l'addio ai miliardi di euro del Recovery Plan oltre ad una devastante recessione e tenere le elezioni politiche quattro mesi dopo , avendo salvato l'Italia e gli italiani.
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