FRANCESCHINI (LEADER DELLA FORTE CORRENTE PD AREA DEM) DICE NO A CONTE E LANCIA L'ALLEANZA DI CHI HA VOTATO LA FIDUCIA A DRAGHI ,QUINDI ANCHE CON I CENTRISTI, PRENDENDO IN CONTROPIEDE LETTA COSTRETTO A CONDIVIDERE IL NO A CONTE CHE GLI REPLICA : "NO AI DUE FORNI ROMA E PALERMO" , FACENDO SALTARE L'ACCORDO CON I DEM NLLE ELEZIONI REGIONALI SICILIANE:

 di Sergio Bindi 

L'iniziativa l'ha presa il ministro Franceschini, leader della piu' forte corrente del Pd Area Dem ,lanciando la "grande alleanza" , lui lo chiama "rassemblement", tra il Pd e tutti coloro che hanno votato la fiducia a Draghi ,quindi anche i centristi che non piacciono al segretario Letta costretto a fare marcia indietro nel suo insistere  ad allearsi con i grillini di Conte (riproposto,di fatto,  anche con una dichiarazione della segreteria per smentire il no ai Cinque Stelle  dell'ex-ministra UE Madia)  che 

 a stretto giro di posta gli ha  risposto :"no ai due forni Roma e Palermo", annunciando indirettamento la fine dell'accordo con il Pd per le elezioni regionali siciliane con le primarie per scegliere il candidato presidente. La decisa e, per certi aspetti  non prevista, presa di posizione di Franceschini , condivisa anche dal suo collega della Difesa Guerini , leader della corrente dem degli ex-renziani, sta cambiando il quadro politico e se andrà in porto potrebbe mettere all'angolo un euforico, stando ai vecchi sondaggi,  centrodestra  che ha perso ben tre ministri ed alcuni parlamentari che hanno detto addio al Cavaliere. Per questo Franceschini  , dopo aver premesso ,riferendosi alla mancata fiducia grillina al governo ,  "Ora con i Cinque Stelle è finita," ha  aggiunto :"Questa rottura HA CREATO UNO SCHEMA POLITICO NUOVO NEL PAESE .CREDO CHE LE PROSSIME ELEZIONI SARANNO UN SOSTANZIALE SFIDA TRA CHI HA DIFESO DRAGHI E CHI HA BUTTATO TUTTO A MARE.SI SVOLGERANNO SECONDO UNO SCHEMA TEMPORANEO UN PO' DIVERSO DALLA NORMALITA' .DA UNA PARTE GLI EUROPEISTI E I RIFORMISTI CHE HANNO SOSTENUTO L'ESPERIENZA DEL GOVERNO DRAGHI E L'AVREBBERO CONTINUATA; DALL'ALTRA I PARTITI SOVRANISTI,GLI ANTI-EUROPEISTI, IL CENTRODESTRA SENZA  PIU' CENTRO PERCHE' IL PARTITO DI BERLUSCONI E' EVAPORATO." DaA QUI  LA PROPOSTA :"TRA CHI HA DIFESO DRAGHI  CI SONO FORZE E PERSONALITA' DIVERSE CHE POTRANNO STARE INSIEME  IN UN RASSEMBLEMENT ELETTORALE  E NON IMPROVVISATO ,PERCHE' MATURATO NELLA COMUNE ESPERIENZA  E AGENDA DI GOVERNO, PER VINCERE NEI COLLEGI UNINOMINALI"Indicazione, questa, estremamente chiara  che va dai ministri ex-Forza Italia  Gelmini,Carfagna e Brunetta ed altri forzisti in uscita a Di Maio, Matteo Renzi,Calenda, il ministro Speranza, e quei grillini che stanno dicendo addio a Conte- tutti nomi citat dall'intervistatore e non smentiti dal ministro che avrebbe potuto aggiungere il governatore della Liguria ed il sindaco di Venezia  che alimentano due "centrini" con parlamentari che hanno votato la fiducia a Draghi. Ovviamente Franceschini , all'osservazione "ma nel Pd sono d'accordo con lei?" ha risposto,  per correttezza , ma sapendo bene di avere la maggioranza tra i dem :"discuteremo nel partitose e come organizzare questo coordinamento, però io penso che questo schema risponda alla era doanda che il Paese fa alla politica : perchè avete buttato a mare questo governo ?Domanda,  sia detto per inciso, che si fanno anche gli elettotri di Forza Italia e Lega : il ceto produttivo del Nord, i piccoli imprenditori, gli amministratori" .Per questo, a giudizio di Franceschini ,"UN RASSEMBLEMENT COSI' LARGO,INTERPRETE E GARANTE DELL'AGENDA DRAGHI BATTERA' LA DESTRA"    Credo sarebbe probabile anche perchè capace di attrarre molti assenteisti dal voto  e non pochi elettori moderati ex-forzisti ed ex-leghisti , ma sarà possibile mettere insieme tutti i "centrini"  ed un Calenda con Di Maio  anche non avendo il problema del leader comune, visto che ,pur senza dichiaralo ufficialmente, sarebbe Draghi ? I tempi per formare le liste sono,infatti,  stretti  ed il problema dei nomi da scegliere è sempre complicato , figuriamoci ora con un "campo larghissimo" ed un minor numero di parlmentari.    

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