SOPRESA: A CONTI FATTI IL CENTRODESTRA HA CONQUISTATO 4 COMUNI IN PIU'(58 IN TOTALE( E IL CSENTROSINISTRA NE HA PERSI 10( ORA 38), MENTRE IL "CAMPO LARGO" LETTIANO HA 500 MILA VOTI IN MENO DEGLI AVVERSARI:
di Sergio Bindi
Rimane,ovviamente, l'alto assenteismo dalle urne e la disaffezione deicittadinivero gli attuali partiti, ma tutto l'inneggiare di Enrico Letta e della sinitra alla vittoria ha, in realtà, i piedi di argilla: I "numeri sono "numeri"tuonano dai vertici del Pd: Appunto sono i numeri a parlare ed i conti fanno fatti unendo il primo turno ai ballottaggi: Ebbene nei 142 comuni ocn piu' di 15 mila abitanti il centrodestra ne ha ottenuti 58 (ne aveva 54) ed il centrosinistra ne ha 38, avendone persi 10.Come se non bastasse la differenza tra il centrodestra ed il "campo largo" lettiano è di ben 500 mila voti a favore del primo: Sì, proprio così perche' i conti bisogna farli, anche qui ,considerando il primo turno ed ecco le sorprese perchè il sindaco di Genova( confermato) ha ottenuto subito 112.457 voti , mentre i sindaci esaltati da Letta eletti a Verona, Piacenza e Parma insieme ne valgono 107.254 e non parliamo di Palermo , dove gli elettori del nuovo sindaco sono stati molti molti di piu'.Per questo consiglierei un pò di prudenza nel fare previsioni per le elezioni politiche a tutti i partiti anche se il sodaggio fatto fare dopo queste votazioni e la scissione grillina indic il centrodestra oltre il 50%. Lo tsumani politico, infatti, è appena iniziato e ci saranno continue sorprese a partire dall'errore di considerare quasi sorridente ironicamente l'inizitiva portata avanti da Di Maio , il primo a lanciare un'alleanza con i sindaci, civici compresi, e non mi pare da prendere sottogamba la dichiarazione di Mastella che già deva un'interessante cifra elettorale all'accordo tra lui ed il ministro degli Esteri. Piaccia o no ad un Calenda troppo egocentrico questo "contenitore" puo' essere la necessaria incubatrice del nuovo "grande centro", al quale da tempo si sta un pò segretamente lavorando e che può attrarre non pochi da una parte e dell'altra, ossia anche in un Pd che si trova ora ad un bivio. O insiste, andando alla rovina politica, sul "nuovo Ulivo" che con l'estrema sinistra dentro ed e ciò che resta del M5S, che grillo sta mettendo all'angolo volendo imporre la regola del "secondo mandato via", non sarebbe altro che una riedizione della sfortunata Unione di prodiana memoria , oggi, oltretutto,senza prospettive di Palazzo Chigi. O compie l scelta coraggiosa di porsi in un'ottica diversa , cioè di vero riformismo democratico, e di incisiva dottrina sociale economica alla Toniolo, nei cui segni nascerà , probabilmente, anche il "nuovo Centro.Tutto questo, ovviamente,è ben lontano sia dal "campo lungo " trasformato da Enrico Letta in un altro debolissimo ramscello d'ulivo:
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