ALLA DAVOS RUSSA NON SOLO AZIENDE ITALIANE ALLA BARBA DELLE SAZIONI
di Sergio Bindi
Il business non gurdain faccia a nessuno, men che mai alla poltica : potrebbe essere questo lo slogan del Forum Economico di San Pietroburgo, Davos russa.Si' perchè, nonostante le sanzioni , troppe aziende europee fanno affari in Russia , noi italiani facendo un pò i clandestini, i francesci ed i tedeschi apertamente. La testimonianza è di Vittorio Torrembini, proprietario di una società di consuenza e presidente di Gim-Unimpresa che associa 150 aziende italiane che operano in Russia. Terrembini è presente al Forum,ma non ufficialmente per evitare problemi con Roma . E giustamente si lamenta con il "Corriere della Sera" per la sua obbligata clandestinità :"In Russia -dice - non ci sono solo aziende italiane:Gli americani sono i piu'bravi a fare i propri interessi: Le aziende americane quando un bisogno di importare componeti ed altre attrezzature si fanno dare autorizzazioni: I francesi senza problemi : chi vuole resta, senza stigmi:I tedeschi sono presenti on grandi multinazionali e questo li rnde piu' esposti e vulnerabili:Noi italiani siamo siamo presenti e difendiamo i nostri interessi stando sotto tranci" E aggiunge : sino ad ieri eravamo eori,gente che allungava la frontiera italiana del business a vantaggio del nostro Paese:Da quel maledetto giorno ) la guerra in Ucraina-ndr) siamo costretti a nasconderci:Non sono le autorità russe a crearci problemi, gli ostacoli ci vengono messi diettamente dall'Europa e in particolare da noi italiani. " Infine, rifiutandosi di dare " giudizi politici, afferma: "A noi uomini e donne di impresa interess solo la diplomzia del business.Qui tutti sono consapevoli della drammaticità del conflitto, un conflitto tra popoli fratelli, però a prevalere è sempre la difesa della madre Russia."
Credo che a Roma qualcuno, a partire dal governo, dovrebbe riflettere su quanto Torrembini ha detto : mi pare,infatti, assurdo che le aziende americane operino tranquillamente in Russia( con permessi facilmente ottenibili) al pari di quelle francesi e persino delle multinazionali tedesche . Questo mi pare proprio autolesionismo.
A conclusione una domanda semplice semplice alla big-triade che ha incontrato Zelensky a Kiew : perchè non protestate con i big ucraini perchè non consentano ai russi di far pervenire il gas russo non solo attraverso l'oleodotto Sudzhk ,ma anche da quello Sokaranovka con ilrisultato che gazpron ha diminuto il flusso per l'Eni del 50% ? Sara' anche una mossa politica da una parte e dall'altra, ma gli ucraini qualcosa ci debbono, non vi pare ?
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